Roberto Cesano recensisce “Oltre la soglia del pulito” per Teatro Italiano

Di seguito la recensione di Oltre la soglia del pulito scritta da Roberto Cesano per Teatro Italiano.

OLTRE LA SOGLIA DEL PULITO @ TEATRO DEGLI AUDACI -ROMA

Nella Berlino Est del 1971 divisa dal  Muro, la giovane Angela entra in una lavanderia a ridosso di muro stesso, in cerca di lavoro ma inconsapevole degli stravolgimenti che l’attendono e del ruolo importantissimo che il burbero proprietario del negozio Armin avrà nella sua vita.

La ragazza, come molti compatrioti, è separata suo malgrado dai propri cari dal famigerato muro e Oltre la soglia del pulito affronta in chiave brillante, da commedia degli equivoci, tale argomento piuttosto spinoso.

Nella lavanderia, il cui nome corrisponde a quello dello spettacolo, c’è un via vai continuo di personaggi strambi legati ad Armin: dal dongiovanni Patrick, amico fraterno del protagonista, all’obesa Bernadeth, ossessionata dalla lingua e la cultura statunitense, all’alcolizzato soldato russo Grigory, con cui Armin pare intrattenere traffici sospetti, fino all’acida Tamara, proprietaria d’una lavanderia concorrente e che pare detestare profondamente il rivale.

Angela si ritrova al centro di situazioni surreali ed una serie di misteri e bugie che ruotano attorno a questo posto ed allo scontroso datore di lavoro e i suoi amici. Tuttavia, in tale baraonda, nulla è come appare ed un futuro inaspettato si realizzerà per tutti i personaggi della commedia.

Non è nostra intenzione svelare altri dettagli sulla trama, lasciando agli spettatori il piacere di godersi uno spettacolo  fondato su colpi di scena e continui escamotages narrativi, che avvincono e divertono il pubblico in sala per quasi due ore.

Merito di Flavio De Paola, regista ed interprete del personaggio di Armin, è quello d’aver puntato su una sceneggiatura originale, scritta dalla giovanissima Elisa D’Alterio, in grado di coniugare umorismo ed un aspetto controverso del nostro recente passato qual’è la divisione in due parti d’una nazione voluta dalle forze internazionali, che vinsero la Germania Nazista durante la II Guerra Mondiale.

Il Muro di Berlino è stato a lungo il simbolo crudele della sopraffazione d’un popolo e ricordarlo attraverso una commedia teatrale aiuta ad elaborare un evento storico importante senza retorica e sovrastrutture interpretative.

Flavio De Paola propone una serie di soluzioni registiche molto interessanti nella presentazione dei personaggi e del loro passato, grazie ad un sapiente uso dei tempi teatrali e l’impiego ad hoc delle luci, di cui si occupa Fabio Massimo Forzato.

La scenografia riproduce bene una sgangherata lavanderia e si avvale di pannelli funzionali ai movimenti ed alle apparizioni in scena degli interpreti.

Il cast è convincente e tutti gli attori riescono tutti a ritagliarsi il proprio spazio in un’opera corale, infondendo una comica ma tenera umanità ai propri ruoli.

Lo spettacolo è leggero ma coraggioso, con momenti molto riusciti e qualche caduta di tono nella parte finale, che risulta la meno convincente e ben scritta ma ciò non inficia l’assoluta godibiltà della trama e della sua rappresentazione.

In scena fino al 16 maggio presso il Teatro degli Audaci.

Roberto Cesano

http://teatritaliano.altervista.org/oltre-la-soglia-del-pulito-teatro-degli-audaci-roma/

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